Tanzania, missione di Tobora: l’appello di suor Frida per le famiglie sfollate dalle alluvioni

Le alluvioni che negli ultimi mesi si sono abbattute su tutta l’Africa orientale, colpendo quasi un milione di persone, hanno coinvolto anche la missione cottolenghina di Tobora, nella diocesi di Mahenge a ovest del Paese. Lì quattro suore del Cottolengo portano avanti attività educative a favore di un gruppo di circa 40 bambini orfani residenti nella missione; offrono inoltre un servizio di assistenza socio-sanitaria attraverso un dispensario medico e accolgono alcuni adulti con disabilità psichiche e persone anziane.

Abbiamo raggiunto al telefono la Superiora della Comunità, suor Frida Mburugu.

Suor Frida, com’è la situazione della missione dopo le continue alluvioni e piogge torrenziali che si susseguono da mesi, senza tregua?

Piove dallo scorso novembre e non ha praticamente mai smesso. Le piogge hanno distrutto tutte le coltivazioni che qui rappresentano la principale fonte di sostentamento per la popolazione.

In tutta la vasta zona di Mahenge non si è raccolto nulla (mais, banane, fagioli) per cui la gente è rimasta allo stesso tempo senza lavoro e senza cibo. I generi alimentari arrivano, infatti, da altre regioni o altre nazioni per cui i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati in maniera vertiginosa, di tre volte. Anche le medicine non si trovano, andiamo avanti con le scorte presenti nel nostro dispensario medico, in gran parte arrivate dal Kenya, ma a breve finiranno.

Ci sono molti sfollati? E i bambini?

Sono centinaia le famiglie che hanno perso le proprie abitazioni che non hanno retto alla forza dell’acqua. Molte hanno trovato rifugio da parenti o amici. Il nostro centro, invece, ha retto bene alle piogge ma, come accennato, sono andati distrutti tutti i raccolti che avevamo.

Nella Casa di Tobora ci prendiamo cura di circa 40 bambini orfani. L’ultimo è arrivato quando aveva appena un mese: la mamma è morta durante il parto e i suoi familiari non avevano le risorse necessarie per nutrirlo. È giunto da noi in condizioni disperate, ci siamo presi cura di lui e ora sta bene e cresce.

Sono poi decine le famiglie con bambini e gli anziani che tutti i giorni vengono a bussare alle nostre porte per aiuti: chiedono cibo, medicine e cure mediche. Non si trovano farmaci e la sanità per tanti villaggi è solo un miraggio. Facciamo il possibile per dare risposte a tutti. Stiamo ampliando, infatti, il dispensario medico. I lavori stanno proseguendo, confidiamo nella Divina Provvidenza perché possa essere ultimato a breve.

Nel vostro centro recentemente avete avviato una nuova scuola. Come procede il progetto?

Sì, in sinergia con la diocesi di Mahenge e il Vescovo, gestiamo una nuova scuola. Per il momento accogliamo 44 bambini dai 3 ai 5 anni per la scuola dell’infanzia che all’ultimo anno prevede già percorsi di prima alfabetizzazione; continueremo poi con la scuola primaria.

In Tanzania il sistema d’istruzione è fallimentare: nelle scuole statali ci sono, infatti, classi con 100 alunni e un solo insegnante. Inoltre, l’insegnamento nella scuola primaria viene portato avanti in lingua swahili, mentre in quella secondaria in lingua inglese senza che questa sia stata adeguatamente insegnata agli alunni che, quindi, manifestano molte difficoltà nell’apprendimento. Oltre a noi sorelle nella scuola ci sono due insegnanti.

Oltre ai bambini e alla scuola quali attività portate avanti nel centro di Tobora?

Accogliamo anche alcuni adulti con disabilità psichiche, che non sarebbero seguiti da nessun altro, e anziani non autosufficienti nella Casa di riposo.

Una suora che recentemente è venuta a fare esperienza con noi ci ha detto: «qui ci vuole un cuore grande ma è proprio l’amore che salva».

Come vivete il carisma di san Giuseppe Benedetto Cottolengo?

Siamo in mezzo ai poveri e viviamo insieme a loro come ci ha indicato il nostro Santo. Testimoniamo dunque l’amore misericordioso di Dio che dice a ciascuno che è prezioso e non è solo. I poveri con noi si sentono a casa, accolti, ascoltati e amati. Deo gratias!

Stefano DI LULLO
Da La Voce e Il Tempo di domenica 16 giugno 2024

Per far fronte all’emergenza la Piccola Casa ha attivato il progetto «Salute e gioia per i Piccoli di Tobora».
È possibile contribuire con un bonifico a Fondazione Cottolengo, Iban IT16T0304801000000000085070, causale «Progetto Salute e gioia per i Piccoli di Tobora».