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È come un albero piantato lungo un corso d'acqua...

Caritas Christi Urget nos! Celle Ligure, 21 novembre 2021
Carissime Sorelle,
vogliamo raccontarvi di un momento intenso, segno di speranza che noi Sorelle sabato 20 novembre nel primo pomeriggio: la messa a dimora di due alberi, un ulivo e un arancio. Un gesto simbolico con il quale abbiamo voluto ringraziare il Signore del Cielo e della Terra e sottolineare l’importanza e la necessità di prenderci cura, insieme al Creatore, di quanto Egli ha posto nelle nostre mani.
Siamo state introdotte a questo gesto con la visione di un cortometraggio dal titolo “L’uomo che piantava gli alberi”, un racconto allegorico di Jean Giono, pubblicato nel 1953. È la storia di un pastore che, con impegno costante, riesce a riforestare da solo un’arida vallata ai piedi delle Alpi nella prima metà del XX secolo.
Anche noi siamo chiamate a essere collaboratrici dell’opera di Dio, a contribuire al bene di tutti e a farci carico della Casa comune che il Padre ci affida.
Al termine del filmato ci siamo recate presso il giardino della casa di Celle Ligure dove era stato preparato il terreno per compiere questo gesto significativo, accompagnato da una breve celebrazione appositamente preparata dalle Sorelle dei Monasteri.
Dopo aver ascoltato un brano della Parola di Dio, insieme abbiamo pregato il Signore di benedire il nostro lavoro; poi Suora Madre ha asperso con l’acqua benedetta tutte noi e il giardino circostante.
Durante il canto del Magnificat abbiamo messo a dimora i due piccoli alberi e tutte insieme abbiamo collocato la terra attorno alle radici e innaffiato abbondantemente il terreno!
Facciamo nostre le parole della preghiera di benedizione pronunciata in questo rito:
Dio, Creatore e Padre,
tu alle origini del mondo
hai stabilito che la terra
produca germogli e frutti d’ogni genere,
il seme per i campi e il pane per la mensa;
fa’ che le nostre campagne,
allietate da un abbondante raccolto,
frutto della nostra fatica
e dono della tua benedizione,
possano contribuire
al benessere comune.
Deo gratias!
le Sorelle capitolari