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Commemorazione Sr Maria Carola 2020

“Se lei, perché non io?”

Il cambiamento, il rinnovamento, la conversione nascono sempre da un interrogativo, dalla capacità di porsi domande, di lasciarsi raggiungere da provocazioni…

Dalle domande nascono i desideri, le aspirazioni, i sogni e i progetti…

Le domande generano processi per intraprendere cammini e giungere a dare le giuste risposte, le possibili soluzioni….

Questa domanda dovrebbe suscitare in noi il desiderio di corrispondere al dono di Dio che è in noi, e cioè alla chiamata, personale ed unica, alla santità che, nel suo infinito e misericordioso amore, Egli ha desiderato, da sempre, per noi, per la nostra gioia, per la nostra pienezza di vita.

La nostra Sorella e Serva di Dio sr. Maria Carola Cecchin, per Grazia di Dio, ha saputo lasciarsi afferrare dalla Carità di Cristo e vivere nella Carità di Cristo, donandosi in un servizio caritatevole e materno ovunque: nella sua famiglia d’origine e nella grande famiglia religiosa cottolenghina, nelle comunità in cui ha vissuto la propria consacrazione religiosa, in Italia e soprattutto in Africa, dove era partita come missionaria e dove vi ha “speso” molti anni della sua vita.

Una santità del quotidiano, quella di sr. Maria Carola.

Era l’angelo della famiglia, delle piccole cure, delle attenzioni amorose per i fratelli e per le sorelle, sempre lieta, operosa e servizievole, attenta ad intuire ogni loro desiderio…

Alla Piccola Casa, si dona totalmente a tutti con generosità, tenerezza, con cuore di “sorella e madre”, di “fedele serva dei poveri”.Santità eroica, vissuta da lei come missionaria ovunque c’era un povero, un ammalato, un affamato, un abbandonato che chiedeva aiuto.

“Le visite ai villaggi, la cura ai malati occupavano le giornate… E questo con la pioggia e il sole, sempre a piedi, a contatto con gli indigeni, cercando di parlare la loro lingua. Malattie, fame, difficoltà nella corrispondenza, trasferimenti … tutto avrebbe potuto mettere a dura prova la fede, spegnere il fuoco della carità, invece nulla la ferma.La fede granitica, la carità sempre più appassionata e la certezza che “’na bôna mort a pagrà tut”,(una buona morte ripagherà di tutto) le da forza e coraggio”.

Alcune testimonianze così la tratteggiano:
Il 6 gennaio 1899, Solennità dell’Epifania e giorno della sua Professione Religiosa, in un atto di fede e di abbandono fece al Signore questa preghiera che sembra anticipare quanto poi visse: “Che il mio corpo si consumi come questa cera, o Gesù, scompaia dopo aver tanto fatto e sofferto, né di me resti traccia quaggiù come nulla resterà di essa! Che della mia anima, come da questo lucignolo, emani luce e calore: luce radiosa per me nella conoscenza Tua, calore infuocato per il prossimo che dovrò amare tanto da dimenticare me stessa, per poterlo beneficare, edificare e portare a Te, o Gesù, Amore mio Divino! A Te che scelgo per mia porzione nel tempo e nell’eternità”.

Sr. Maria Carola muore nel viaggio di ritorno dalla terra d’Africa e il suo corpo viene sepolto nel Mar Rosso.

Molto si può dire del cuore materno di sr. Maria Carola….per questo lasciamo alla lettura del testo in allegato che riporta l’intervento di don Paolo Boggio, sacerdote cottolenghino, nel giorno della sua Commemorazione.

Deo Gratias!